ALTICA: AGGRESSIVO FITOFAGO DEL COLZA
Siamo all’inizio dell’autunno, il periodo di semina del colza, e sarà importante tenere sotto controllo la presenza di insetti fitofagi pronti a nutrirsi della coltura messa a dimora.
Uno di questi è l’altica: l’adulto è di colore blu metallico con una forma ovale allungata, le antenne sono giallastre, le zampe sono solitamente di colore giallo-rossiccio (a parte quelle posteriori che appaiono più scure e ingrossate per permettere di compiere salti). A maturità raggiunge i 3,5 – 4,5 mm di lunghezza. Le uova sono di colore aranciato e di circa 1 mm di lunghezza.
Per quanto riguarda il suo ciclo vitale, compie un’unica generazione all’anno. I nuovi adulti invadono gradualmente o in massa le coltivazioni nel periodo autunnale, alimentandosi tramite erosioni a carico delle cotiledoni delle plantule (fase più delicata); 10 – 15 giorni dopo il loro insediamento e con temperature comprese tra i 4 e i 12 °C, le femmine iniziano a deporre le uova, fermandosi al sopraggiungere dell’inverno. Mentre quelle deposte a fine inverno o inizio primavera danno origine a infestazioni larvali di minore interesse agronomico in quanto le piante hanno già superato lo stadio di suscettibilità.
Le larve appena nate penetrano nel picciolo delle foglie più vecchie, scavandovi gallerie; quelle a sviluppo più avanzato, in primavera, minano il fusto e il germoglio apicale, interferendo in questo modo con il normale sviluppo della pianta (le piante risultano particolarmente soggette agli attacchi larvali nello stadio compreso fra 4 foglie vere e ripresa vegetativa). Il sopraggiungere di temperature inferiori ai 4 °C blocca l’attività larvale.
I nuovi adulti compaiono in maggio – giugno con un limite termico di 10 °C. Queste forme mature compiono la loro attività trofica realizzando sporadiche erosioni sulle foglie, ma senza creare danni; rifugiandosi poi nei più svariati nascondigli (sotto la vegetazione disseccata e altri luoghi ombreggiati). Dopo un periodo di estivazione di circa 50 giorni fuoriescono alla fine di agosto colonizzando le nuove coltivazioni.
La frequenza e l’intensità del danno di questi fitofagi sono correlati all’andamento stagionale. Si consiglia di monitorare la coltura nelle prime fasi e ove riscontrata la presenza è bene effettuare un trattamento al superamento di questa soglia con insetticidi SPECIFICI registrati per il colza. Tra le pratiche agronomiche è consigliabile la semina tardiva del colza.
Se dovessi aver bisogno di una consulenza tecnica professionale, il nostro team è a tua disposizione, contattaci e saremo lieti di essere d’aiuto.
Siamo all’inizio dell’autunno, il periodo di semina del colza, e sarà importante tenere sotto controllo la presenza di insetti fitofagi pronti a nutrirsi della coltura messa a dimora.
Uno di questi è l’altica: l’adulto è di colore blu metallico con una forma ovale allungata, le antenne sono giallastre, le zampe sono solitamente di colore giallo-rossiccio (a parte quelle posteriori che appaiono più scure e ingrossate per permettere di compiere salti). A maturità raggiunge i 3,5 – 4,5 mm di lunghezza. Le uova sono di colore aranciato e di circa 1 mm di lunghezza.
Per quanto riguarda il suo ciclo vitale, compie un’unica generazione all’anno. I nuovi adulti invadono gradualmente o in massa le coltivazioni nel periodo autunnale, alimentandosi tramite erosioni a carico delle cotiledoni delle plantule (fase più delicata); 10 – 15 giorni dopo il loro insediamento e con temperature comprese tra i 4 e i 12 °C, le femmine iniziano a deporre le uova, fermandosi al sopraggiungere dell’inverno. Mentre quelle deposte a fine inverno o inizio primavera danno origine a infestazioni larvali di minore interesse agronomico in quanto le piante hanno già superato lo stadio di suscettibilità.
Le larve appena nate penetrano nel picciolo delle foglie più vecchie, scavandovi gallerie; quelle a sviluppo più avanzato, in primavera, minano il fusto e il germoglio apicale, interferendo in questo modo con il normale sviluppo della pianta (le piante risultano particolarmente soggette agli attacchi larvali nello stadio compreso fra 4 foglie vere e ripresa vegetativa). Il sopraggiungere di temperature inferiori ai 4 °C blocca l’attività larvale.
I nuovi adulti compaiono in maggio – giugno con un limite termico di 10 °C. Queste forme mature compiono la loro attività trofica realizzando sporadiche erosioni sulle foglie, ma senza creare danni; rifugiandosi poi nei più svariati nascondigli (sotto la vegetazione disseccata e altri luoghi ombreggiati). Dopo un periodo di estivazione di circa 50 giorni fuoriescono alla fine di agosto colonizzando le nuove coltivazioni.
La frequenza e l’intensità del danno di questi fitofagi sono correlati all’andamento stagionale. Si consiglia di monitorare la coltura nelle prime fasi e ove riscontrata la presenza è bene effettuare un trattamento al superamento di questa soglia con insetticidi SPECIFICI registrati per il colza. Tra le pratiche agronomiche è consigliabile la semina tardiva del colza.
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