GIRASOLE: ALTERNATIVA PER AFFRONTARE LA CARENZA IDRICA 950 425 Agricastello

GIRASOLE: ALTERNATIVA PER AFFRONTARE LA CARENZA IDRICA

Quest’anno Agricastello ha riscontrato un aumento degli ettari seminati con colture autunnali come cereali (circa un 30% in più rispetto alle semine 2022) e colza a discapito dello spazio per le semine primaverili. 

Questo dovuto anche alla stagionalità dell’annata agraria precedente in cui si è riscontrata una mancata produzione a causa dell’importante stress idrico subito dalle colture.

Considerando i recenti cambiamenti, sia a livello di clima che di mercati, possiamo dire che colture prima considerate marginali oggi possono avere un determinato interesse a livello economico in termini di PLV.

Anche se in termini scolastici il girasole è sempre stato considerato una coltura con un ridotto fabbisogno idrico, non significa che non necessita di interventi irrigui:

  • In post semina per un’emergenza omogenea della coltura;
  • In fase fioritura per permettere il riempimento della calatide (infiorescenza) evitando un ulteriore dispendio energetico (per mancanza di acqua).

I requisiti che rispondono alle odierne richieste di mercato sono: FILIERA e SOSTENIBILITÀ.

Parole che ormai costituiscono la base di lavoro in Agricastello, soprattutto in termini di contratti esclusivi con le aziende agricole e tracciabilità del prodotto dalla semina alla raccolta, seguendo ogni singola fase vegetativa e supportando le scelte dell’imprenditore agricolo.

Il girasole è anche riconosciuto dalla PAC come una coltura da rinnovo (necessita di profonde lavorazioni e interventi meccanici per il controllo malerbe) ed è soggetto a contributo se vengono effettuate esclusivamente tecniche di difesa integrata per il controllo delle malattie fungine e della presenza di insetti.

Quando parliamo di FILIERA è fondamentale il collegamento con i DSS: sistemi di supporto alle decisioni. Dispositivi che permettono all’agricoltore in primis e al servizio tecnico poi di poter inserire gli input: concime, seme, fitofarmaci e le macchine impiegate per poter monitorare tempestivamente la coltura e in futuro rielaborare i dati per avere un prodotto tracciato e sostenibile soprattutto a livello nazionale e ambientale. Agricastello da anni fa uso di questi “aiuti digitali” che inizialmente erano una novità difficile da comprendere ma con un potenziale inestimabile capito solo con l’uso costante.

Quest’anno Agricastello ha riscontrato un aumento degli ettari seminati con colture autunnali come cereali (circa un 30% in più rispetto alle semine 2022) e colza a discapito dello spazio per le semine primaverili.

Questo dovuto anche alla stagionalità dell’annata agraria precedente in cui si è riscontrata una mancata produzione a causa dell’importante stress idrico subito dalle colture.

Considerando i recenti cambiamenti, sia a livello di clima che di mercati, possiamo dire che colture prima considerate marginali oggi possono avere un determinato interesse a livello economico in termini di PLV.

Anche se in termini scolastici il girasole è sempre stato considerato una coltura con un ridotto fabbisogno idrico, non significa che non necessita di interventi irrigui:

  • In post semina per un’emergenza omogenea della coltura;
  • In fase fioritura per permettere il riempimento della calatide (infiorescenza) evitando un ulteriore dispendio energetico (per mancanza di acqua).

I requisiti che rispondono alle odierne richieste di mercato sono: FILIERA e SOSTENIBILITÀ.

Parole che ormai costituiscono la base di lavoro in Agricastello, soprattutto in termini di contratti esclusivi con le aziende agricole e tracciabilità del prodotto dalla semina alla raccolta, seguendo ogni singola fase vegetativa e supportando le scelte dell’imprenditore agricolo.

Il girasole è anche riconosciuto dalla PAC come una coltura da rinnovo (necessita di profonde lavorazioni e interventi meccanici per il controllo malerbe) ed è soggetto a contributo se vengono effettuate esclusivamente tecniche di difesa integrata per il controllo delle malattie fungine e della presenza di insetti.

Quando parliamo di FILIERA è fondamentale il collegamento con i DSS: sistemi di supporto alle decisioni. Dispositivi che permettono all’agricoltore in primis e al servizio tecnico poi di poter inserire gli input: concime, seme, fitofarmaci e le macchine impiegate per poter monitorare tempestivamente la coltura e in futuro rielaborare i dati per avere un prodotto tracciato e sostenibile soprattutto a livello nazionale e ambientale. Agricastello da anni fa uso di questi “aiuti digitali” che inizialmente erano una novità difficile da comprendere ma con un potenziale inestimabile capito solo con l’uso costante.

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